Scegliere il consiglio non gli amministratori
Il consiglio di amministrazione non è solo la somma di professionisti competenti in diverse materie ma un gruppo che risponde a specifiche dinamiche. La psicologia può mettere al servizio del comitato nomine strumenti utili per individuare la composizione migliore da proporre all’assemblea
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Quando si parla consiglio di amministrazione la composizione è normalmente presa come un dato. La responsabilità della nomina del cda è dell’assemblea, ma il Codice di Corporate Governance prevede che il consiglio in carica abbia comunque un ruolo attivo. L’articolo 4 tratta esplicitamente della nomina degli amministratori prescrive che l’organo di amministrazione curi, per quanto di propria competenza, che il processo di nomina e di successione degli amministratori sia trasparente e funzionale a realizzare la composizione ottimale dell’organo amministrativo. Inoltre, raccomanda che questo compito sia affidato al comitato nomine, che deve definire la composizione ottimale dell’organo di amministrazione, individuare i candidati alla carica di amministratore in caso di cooptazione e, eventualmente presentare una lista da parte dell’organo di amministrazione uscente. I principi a cui si deve ispirare il comitato sono contenuti nell’articolo 2 del Codice, e si riferiscono alla professionalità, alle competenze e alla diversità di genere, che devono assicurare una composizione indipendente e professionale.
La strada per un cda efficiente
Il comitato, quindi, può assumere un ruolo molto attivo nell’indicare all’assemblea gli amministratori da nominare, ma potrebbe anche fare un grande passo in avanti per creare un consiglio altamente efficiente. La performance dei gruppi è un tema ancora poco considerato ma che dovrebbe essere approfondito, poiché dalle decisioni del consiglio e del gruppo dirigente dipendono direttamente i risultati aziendali. Secondo lo psicologo inglese Kurt Lewin il gruppo è un insieme di persone che interagiscono le une con le altre, in modo ordinato, sulla base di aspettative condivise. È quindi un gruppo un consiglio di amministrazione, mentre non lo sono delle persone che aspettano l’autobus alla fermata. Secondo la scuola della Gestalt, di cui Lewin faceva parte, un gruppo è diverso dalla somma dei suoi membri, è caratterizzato dall’interdipendenza, attiva tra i suoi componenti delle relazioni che sono tanto importanti quanto le caratteristiche degli individui che lo compongono, ma soprattutto, nel gruppo si crea un’interconnessione che genera legami e forze al suo interno. Le relazioni all’interno di un gruppo non sono casuali, ma il risultato di equilibri che determinano le interazioni che si possono misurare utilizzando degli “indici” e descrivendo le “reti di comunicazione”. I legami tra gli appartenenti al gruppo si misurano con l’”indice di distanza” e la distribuzione delle comunicazioni all’interno di un gruppo con l’”indice di centralità”.
Il Sociogramma di Moreno
A seconda del modo in cui si compongono le reti di comunicazione possono assumere forme diverse: a ruota – particolarmente indicata per i compiti creativi -, a cerchio, a catena o a “Y”, ognuna delle quali apporta caratteristiche specifiche al gruppo. A questo punto risulta evidente come le scelte basate sulla competenza, la professionalità e il genere sono necessarie ma non sufficienti per arrivare alla nomina di un consiglio di amministrazione altamente efficiente. Il comitato nomine si dovrebbe porre l’obiettivo di individuare validi professionisti ma anche di valutare la loro capacità di lavorare insieme in modo altamente performante come gruppo. È possibile ottenere questo risultato utilizzando un altro strumento della psicologia, il Sociogramma di Moreno, dal nome del suo inventore. Attraverso un questionario messo a punto già nel 1916 da Jacob Levi Moreno, i componenti di un gruppo possono indicare con chi vorrebbero svolgere un’attività e con chi non vorrebbero farlo. Ad ogni componente viene anche chiesto di dire da chi pensa di essere stato scelto e da chi no. Mettendo insieme i risultati ottenuti è possibile determinare la posizione di ogni individuo all’interno del gruppo rispetto agli altri membri. Evoluzioni successive del questionario permettono oggi di ottenere queste informazioni anche tra persone che non hanno mai lavorato insieme e nemmeno si conoscono.
Utilizzando questo approccio il comitato potrebbe individuare non solo i migliori professionisti ma anche il miglior consiglio di amministrazione per svolgere l’arduo compito di condurre un’azienda.

