Editoriale

Rien ne va plus?

Questa volta nella nostra vignetta, SuperNed in piazza Affari a Milano, strizzando l’occhio, apprende con un sorrisetto malizioso che il Governo progetta “forti restrizioni al gioco d’azzardo”. Sarebbe ora, pensano in molti, ma forse non la pensano così

di Enrico Colombi (*)

Questa volta nella nostra vignetta, SuperNed in piazza Affari a Milano, strizzando l’occhio, apprende con un sorrisetto malizioso che il Governo progetta “forti restrizioni al gioco d’azzardo”.
Sarebbe ora, pensano in molti, ma forse non la pensano così i soliti furbetti che entrano in agitazione. In fondo questa potrebbe anche non essere soltanto una battuta …

Apriamo la “sezione articoli” di questo numero con un’acuta e dettagliata analisi di Salvatore Bragantini su come funziona e come viene governato oggi in Italia il C.d.A. delle imprese. Egli giunge alla conclusione che ormai l’azionista non è più il “residual claimant“, l’ultimo pretendente all’utile societario. In parole povere, l’impresa non è più un “oggetto di proprietà” degli azionisti. E gli amministratori non sempre ne sono consci. Sono gli “azionisti di controllo” che riescono a spogliare l’impresa a proprio vantaggio poiché sono i soli ad avere accesso alle “operazioni straordinarie”.

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Gli altri articoli

  • Il secondo articolo è l’intervento fatto da Paolo Andrea Colombo, Presidente Saipem e associato Ned, alla prima Comunità di pratica dell’anno tenutasi a Milano il 26 gennaio scorso. Colombo, alla luce della sua esperienza, prima in Enel ed ora in Saipem, fa una serie di interessanti considerazioni sul ruolo di garanzia che deve svolgere un presidente. In estrema sintesi, egli sostiene la necessità di favorire un dialogo virtuoso e un confronto tra imprese e azionisti sui temi di governance più rilevanti per la società nei quali il presidente deve dare un esempio di best practice.
  • Nel terzo, il coordinatore editoriale Franco Morganti fa il punto su “il lungo periodo” commentando la decisione del Consiglio dei ministri di attuare una direttiva europea che toglie il vincolo alle società quotate di pubblicare bilanci intermedi, in particolare trimestrali. Infatti, da tempo, il breve termine era nell’occhio del ciclone perché questa tendenza ha danneggiato non poco l’economia mondiale: i manager rincorrevano il giudizio trimestrale dei mercati e trascuravano gli investimenti a ritorno differito.
    Nel suo articolo egli ricorda pure che la presidente di Nedcommunity Paola Schwizer, intervistata da EticaNews, ha proposto un indice di “integrated governance” in cui alla creazione del valore delle azioni contribuiscano anche quei valori intangibili (umani, ambientali, intellettuali, reputazionali) divenuti oggi largamente prevalenti rispetto agli storici valori finanziari e manifatturieri.
  • Per concludere la “Sezione articoli”, ospitiamo il documentato intervento di un dirigente bancario, Ivano Francesco Mattei, che, a titolo personale ma come “persona informata sui fatti”, analizza la fusione in atto tra il Banco Popolare e la BMP non risparmiando critiche sul modo in cui la BCE svolge la sua funzione di vigilanza. In definitiva, alla luce delle sue considerazioni, Mattei si chiede se le banche italiane siano peggio o meglio delle consorelle europee.

Le Rubriche

  • Per DICIAMO LA NOSTRA, risponde alla nostra intervista Karina Litvack che, a seguito di una carriera di 25 anni in finanza nella quale ha sviluppato una specifica expertise in Corporate Governance, Business Ethics and Sustainability, fa parte di numerosi boards e advisory bodies, nel Regno Unito, in Italia e negli USA. In Italia, come amministratore indipendente, fa parte del CdA dell’ENI e si è associata a Nedcommunity.
    Nelle sue risposte all’intervista, Livack fornisce anche i risultati di un’indagine su “L’impegno degli azionisti” dalla quale emerge che tra i paesi in cui i maggiori investitori istituzionali fanno parte dei board delle imprese strategiche, l’Italia si pone in una discreta posizione – “media, in fase di miglioramento” – classificandosi subito dopo Svizzera e Germania e prima di Spagna, Francia e Paesi Scandinavi.
  • In DURA LEX, Annapaola Negri-Clementi fa una approfondita analisi della posizione assunta dalle Sezioni Riunite Penali della Cassazione in merito alla legge sul “falso in bilancio” che non ha abrogato il reato. Anzi, le Sezioni Riunite richiedono una informativa maggiore e più completa per la sua configurazione.
  • Per i CONVEGNI, Franco Morganti fa la cronaca dell’ultima Comunità di pratica tenutasi il 12 marzo scorso a Milano in collaborazione con la Fondazione Altagamma su “Il governo delle strategie di lungo periodo: best practices dal settore del lusso”.
  • Per la BIBLIOTECA NED, Alessandro Carretta recensisce, senza specifico entusiasmo ma con garbato pragmatismo, il libro di Lance Wright “HR in the board room“, traducibile in “La funzione delle Risorse Umane nei CdA”. Scritto da un esperto consulente statunitense, con un passato manageriale nel settore energetico internazionale, Carretta assicura che il volume può dare qualche spunto di riflessione anche agli specialisti di governance che già padroneggiano il tema.
  • Nella sua RASSEGNA STAMPA, Franco Morganti, tra i numerosi pezzi interessanti apparsi sui media in questo trimestre, seleziona tre articoli pubblicati da Il Sole 24 Ore. Il primo sulle partecipazioni pubbliche; il secondo sulla valutazione europea delle informazioni non finanziarie (vedi bilancio sociale); infine un articolo polemico di Luigi Zingales sul ruolo svolto dai consiglieri nei CdA.
  • Nella rubrica DICONO DI NOI, LOB informa che sui più importanti media del settore è stata rilevata l’internazionalizzazione in atto di Nedcommunity, in particolare, a seguito del convegno di ecoDa (european confederation of Directors Association) tenutosi a Bruxelles agli inizi di aprile. Inoltre segnala numerosi articoli sull’Associazione che sono apparsi su TopLegal e Etica News in merito alla Integrated Governance.

Invitiamo a scriverci alla Posta dei Lettori mandandoci le vostre osservazioni, commenti e suggerimenti su temi specifici che vorreste veder trattati nella Rivista

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(*) Direttore responsabile ([email protected]).


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