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Nicola Gavazzi: “I ceo che hanno il coraggio di lottare per un mondo migliore”

Molti amministratori delegati stanno adottando una forte leadership sostenibile convinti che il futuro, anche economico, non potrà prescindere da un approccio rispettoso degli interessi di tutti

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La sostenibilità è emersa come una delle questioni determinanti del nostro tempo, diventando improvvisamente la priorità più pressante per tutti. Ma come possono le aziende trasformare la loro buona volontà in azioni concrete? Come si può passare dall’impegno alla pratica?

Uno dei grandi privilegi del nostro attuale lavoro è quello di avere accesso diretto ad alcuni importanti amministratori delegati italiani e no, quelli che hanno la visione, il coraggio e la grinta per fare enormi passi avanti verso la sostenibilità. Dimostrano che è possibile contribuire al miglioramento del nostro mondo ed in parallelo far crescere le proprie attività creando valore per tutti gli stakeholder. Abbiamo passato parecchio tempo cercando di decodificare il loro DNA e capire esattamente perché riescono dove altri falliscono. Gli amministratori delegati e le aziende che stanno facendo passi da gigante in ambito sostenibilità sono quelli che stabiliscono obiettivi grandi, difficili e audaci prima di aver verificato tutti i dettagli.

Esempi italiani

Vogliamo citare due manager italiani che riteniamo rappresentino correttamente questo tipo di manager coraggioso e sensibile al futuro: Francesco Starace e Marco Alverà.

Francesco Starace, dal 2014 al 2023 amministratore delegato di Enel, è l’unico rappresentante proveniente dal settore Utility e l’unico italiano ad entrare nel consiglio di amministrazione dell’UN Global Compact, principale iniziativa per la sostenibilità aziendale al livello mondiale lanciata dall’ONU nel 2000. Enel è membro del Global Compact dal 2004 e, dal 2011, figura fra le imprese incluse nel Global Compact LEAD, che unisce i principali leader mondiali del settore privato in materia di sostenibilità.

Grazie al forte impulso di Francesco Starace la sostenibilità è la pietra angolare dell’attività di Enel. L’impegno di Enel nella sostenibilità è parte integrante della sua strategia di business e delle sue attività e contribuisce all’inclusione del Gruppo nei più importanti indici di sostenibilità: Dow Jones Sustainability Index, FTSE4Good, STOXX Global ESG Leaders, Carbon Disclosure Leadership Index ed EuroNext Vigeo e attrae l’interesse dei fondi di investimento socialmente responsabili (ESG). Gli investitori ESG hanno aumentato la loro quota nel capitale di Enel, arrivando a oltre il 14% al 31 dicembre 2019 dal 5,5% del 31 dicembre 2013, appena prima dell’inizio del mandato dell’amministratore delegato Starace. Questo aumento riflette la crescente importanza che i mercati attribuiscono agli elementi non finanziari riconoscendo il ruolo che questi ultimi rivestono nella creazione di valore sostenibile di lungo termine. Il Gruppo Enel adotta l’approccio di reporting «Core&More», attraverso la definizione di un sistema connesso e strutturato per il Corporate Reporting, predisposto per tutti gli stakeholder

Il bilancio di sostenibilità è parte del sistema di corporate reporting di Enel, e include informazioni più dettagliate e supplementari rispetto agli altri documenti che lo compongono, cui è connesso anche mediante “cross-reference”.

Marco Alverà, dal 2016 al 2022 amministratore delegato di Snam, ha portato la società ad essere una tra le prime aziende di infrastrutture energetiche a livello globale a sperimentare l’immissione di una miscela di idrogeno e gas naturale nella propria rete di trasporto e ha lanciato negli ultimi anni start-up nei settori dell’idrogeno, del biometano, della mobilità sostenibile, dell’efficienza energetica e della forestazione.

Uscito da Snam ha lanciato Zhero, una nuova società di investimento ‘fit-for-purpose’ focalizzata sulle energie green, la cui mission è quella di creare una partnership per accelerare lo sviluppo di progetti integrati di energia pulita e consentire a queste iniziative di raggiungere la scala dimensionale necessaria a centrare nei tempi previsti il target ‘net-zero’.

Alverà ritiene che l’attuale situazione metta in evidenza come, per raggiungere il target net zero e l’obiettivo di una maggiore sicurezza energetica, avremo bisogno di un mix di fonti rinnovabili e idrogeno. Fino ad oggi, non esistevano società energetiche che avessero come mission esplicita quella di contribuire al raggiungimento del target net zero. I fondatori di Zhero hanno deciso di investire in un approccio integrato, in una struttura flat con lo scopo di attrarre i migliori talenti. Sono convinti che con la competenza di Paddy nel fotovoltaico e con la sua esperienza nel campo dell’idrogeno, potranno assistere al meglio gli sviluppatori di progetti innovativi finalizzati al raggiungimento della neutralità carbonica.

Cda consapevoli

Peraltro, dietro a questi manager ci sono dei consigli di amministrazione che devono capire e supportare tali cambiamenti. È quindi necessario coltivare una mentalità sostenibile tra i consiglieri esistenti investendo sull’educazione alla sostenibilità, considerando il settore e l’azienda. Questa educazione include anche la comprensione delle preoccupazioni e dei desideri degli stakeholder fondamentali per il successo del business.

Quando si nomina un nuovo amministratore, piuttosto che selezionare qualcuno specialista in sostenibilità, sarebbe meglio individuare qualcuno con una mentalità ed un’attitudine aperta verso la sostenibilità e con competenze rilevanti per affrontare le sfide e le opportunità che l’azienda dovrà affrontare per diventare realmente sostenibile.

La piena integrazione della sostenibilità in un’azienda richiede una grande trasformazione culturale. Come altre trasformazioni la supervisione del consiglio di amministrazione è fondamentale.

Clarke Murphy, CEO di Russell Reynolds Associates fino al 2022, ha scritto recentemente un libro da titolo significativo in relazione all’argomento che stiamo trattando: Sustainable Leadership: Lessons of Vision, Courage and Grit from the CEOs Who Dared to Build a Better World.

In questo libro porta diversi esempi di manager che hanno avuto il coraggio di lottare per un mondo migliore.

In particolare in un articolo scritto per Fortune, Fortune, cita tre esempi molto interessanti:

  • Il CEO di Yara International, produttore di fertilizzanti da processi chimici su base azotata, Svein Tore Holsether;
  • Il CEO di Maersk, gruppo danese operante in diversi settori, principalmente trasporto marittimo, energia e cantieristica navale, Soren Skou;
  • Il CEO di Adidas, Kasper Rorsted: invito a leggere in particolare questo caso perché un iniziale fallimento si traduce in seguito in un importante impegno nel medio termine.
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