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NED sul ruolo del Presidente

Nel mese di ottobre 2015, Nedcommunity ha svolto una survey fra i propri associati sul Presidente del Consiglio di Amministrazione. Ruolo, indipendenza e remunerazione sono stati i temi al centro dell’indagine, cui hanno partecipato oltre 60 associati:

Quale presidente?

Nel mese di ottobre 2015, Nedcommunity ha svolto una survey fra i propri associati sul Presidente del Consiglio di Amministrazione.
Ruolo, indipendenza e remunerazione sono stati i temi al centro dell’indagine, cui hanno partecipato oltre 60 associati: per il 71% amministratori in società quotate e per l’81% in società con fatturato superiore ai 100 milioni di €.
Il 19% dei rispondenti è presidente della società.

Gli associati si sono espressi sulle caratteristiche attuali dei presidenti dei CdA di cui fanno parte, ma anche sulle proprie aspettative e preferenze in merito alle best practices, delineando alcune aree di possibile miglioramento delle scelte di governance rispetto ad un ruolo che appare sempre più caratterizzante della qualità del sistema di governo. L’autorevolezza del presidente, la sua autonomia rispetto agli esecutivi e in particolare al CEO, la sua capacità di guida e di coinvolgimento della “squadra” dei consiglieri sono considerati fattori decisivi per fare del consiglio un organo utile, attivo e propositivo in grado di creare valore e di favorire lo sviluppo dell’impresa.

Ecco i risultati

Il ruolo del presidente deve essere meno focalizzato su attività di coordinamento burocratico dei lavori del consiglio e diventare elemento centrale di garanzia della buona governance e di promozione delle strategie aziendali. Fra le quattro opzioni proposte – Burocratico (convocare il consiglio ecc.), di Garanzia e di bilanciamento dei poteri, di Promozione delle strategie aziendali, di sorveglianza sulla Governance – allo stato attuale, gli associati vedono il proprio presidente del CdA impegnato soprattutto in un ruolo burocratico o di garanzia (63%). Meno rappresentati appaiono invece comportamenti orientati ad una sorveglianza sulla governance (21%) o alla promozione delle strategie (16%). Per altro verso, gli associati auspicherebbero che il presidente fosse in grado di esprimere un ruolo di garanzia (l’85% lo considera importante o molto importante); seguono, per importanza: la funzione di presidio dei temi di governance (78%), la promozione con il 61%, mentre i ruoli burocratici sono giudicati poco importanti per la maggioranza degli intervistati (52%).

Sul piano dell’indipendenza, la funzione del presidente non-esecutivo è oggi prevalente (54% dei casi), ma rimane un 33% con ruoli esecutivi e un 13% di casi nei quali il presidente coincide con il CEO.

Gli associati concordano con l’opportunità di separare i due ruoli, migliorando quindi l’equilibrio fra poteri in CdA, ma vedono con sfavore un intervento legislativo in tal senso (meno di un terzo è favorevole ad una misura “obbligatoria”). Meglio farne una raccomandazione di best practice, come nel codice di autodisciplina. Il 55% degli associati vorrebbe comunque un presidente indipendente o comunque senza compiti esecutivi.

In tema di remunerazioni, si rileva come il presidente abbia di norma un compenso inferiore al CEO (81%).

D’altro canto una remunerazione inferiore è la soluzione più gradita all’83% degli associati. Fra i pochi sostenitori di una remunerazione in linea con il CEO, la parte variabile dovrebbe riflettere anche il valore generato per altri stakeholder, diversi dall’azionista.

In sintesi, ciò che emerge dall’indagine è l’esigenza di promuovere il ruolo del presidente da quello di una figura in grado di svolgere, magari bene, un ruolo burocratico “da codice civile”, a quello di un efficace elemento di garanzia e di sorveglianza della governance.

La promozione delle strategie aziendali non è affatto trascurabile: gode il 60% delle preferenze. E’ giusto infatti che chi è chiamato a rappresentare la società all’esterno conosca le strategie.

La maggioranza non gradisce presidenti coincidenti col CEO e anzi lo vorrebbe indipendente e senza compiti esecutivi: è un invito al Comitato di Borsa Italiana a essere meno tiepido su questo punto.

E’ infine gradita una retribuzione del presidente inferiore alla parte fissa di quella del CEO, evitando quindi il coinvolgimento del presidente negli aspetti gestionali.


Un commento di Attilio Piero Ferrari, Presidente del Collegio dei Saggi di Nedcommunity

Complimenti a Paola che ha promosso l’indagine sui Presidenti recentemente presentata alla stampa, e complimenti anche a Franco che, in veste di coordinatore, spero sia riuscito a raccogliere le indicazioni di quasi tutti i nostri associati. A margine dei risultati emersi dall’indagine, che confermano in gran parte le le attese, mi corre l’obbligo di difesa dei Presidenti – Docenti che devono limitare il proprio ruolo alla legale rappresentanza della Società. Mi sembra infine che i Presidenti stiano rivalutando l’attività dei Comitati Controllo e Rischi e possano considerare con interesse, nel prossimo futuro, il modello monistico che Banca Intesa San Paolo ha deciso di adottare.

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Franco Morganti, Coordinatore editoriale ([email protected])

Paola Schwizer, Presidente Nedcommunity ([email protected])


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