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LE BUONE IDEE a cura della Direzione

La nuova rubrica prosegue 

Nello scorso N° 18 abbiamo iniziato questa nuova rubrica occasionale, come lo sono le buone idee meritevoli di essere segnalate, chiedendo a Franco Morganti che è stato tra i promotori dell’iniziativa di illustrare l’idea della “Buona governance” per il Comune di Milano. Siamo lieti di proseguire in questo numero segnalando una buona iniziativa dell’AIAF, l’Associazione italiana degli analisti finanziari che ha recentemente celebrato il proprio quarantesimo anno di vita. Per dare il proprio contributo al rilancio del sistema finanziario nazionale, dello sviluppo e della competitività del Paese, Aiaf ha individuato dieci punti sui quali si debba lavorare per un rilancio del mercato dei capitali a sostegno delle imprese e per fornire una spinta indispensabile alla crescita.


Il “Decalogo AIAF” per il rilancio della piazza finanziaria italiana 

Secondo l’Associazione degli analisti finanziari il difficile momento che sta vivendo il Paese impone a coloro che hanno il compito di governare decisioni rapide ed efficaci in ambito istituzionale, economico-finanziario e sociale. Pertanto essa ha individuato dieci ambiti sui quali ritiene si debba lavorare per affrontare con urgenza e dare risposte concrete alle seguenti tematiche.

  1. 1. Il mercato borsistico: il processo di aggregazione delle piazze finanziarie di fatto rischia di ridurre la valenza di pubblica utilità della borsa italiana, con la conseguenza che scelte dettate dalla massimizzazione dei profitti possano contrastare con l’interesse collettivo dello sviluppo delle nostre imprese.
  2. 2. Il sostegno al capitale delle PMI: occorre creare le condizioni e rimuovere tutti gli ostacoli affinché un numero crescente di imprese possa accedere al mercato dei capitali in forma snella ed economica.
  3. 3. Il sostegno al finanziamento delle PMI: iniziative di sistema dovrebbero essere rivolte a favorire il finanziamento delle piccole e medie imprese a costi sostenibili e forme de-burocratizzate, anche attraverso un ruolo attivo degli intermediari finanziari.
  4. 4. Lo sviluppo dei minibond: si tratta di uno strumento unico e potenzialmente prezioso per il finanziamento delle PMI, ma occorre un’ulteriore contributo del sistema per la riduzione dei costi (anche con eventuale detassazione dello strumento) e soprattutto un investimento in formazione per superare la diffidenza delle imprese.
  5. 5. Il credito industriale e il ruolo delle banche: l’esperienza della “banca universale” ha di fatto ridotto la specializzazione dell’attività del credito a medio e lungo termine finalizzato al sostegno degli investimenti delle imprese industriali. Occorre invece valorizzare l’attività del credito a medio-lungo termine che, come noto, ha caratteristiche distintive rispetto a quella generica del finanziamento del capitale circolante delle imprese.
  6. 6. La formazione finanziaria delle imprese: condizione essenziale per l’accesso diretto al mercato dei capitali è un’adeguata formazione delle imprese su costi, modalità e implicazioni relative, nonché delle esigenze di trasparenza e visibilità a tutela degli investitori e delle stesse imprese.
  7. 7. La formazione finanziaria degli investitori: la complessità di alcuni strumenti finanziari e la necessità di tutelare un bene prezioso come il risparmio rende opportuna una più completa formazione in ambito finanziario, anche nelle scuole, con l’obiettivo di rendere sempre più consapevoli scelte cruciali per il benessere economico-sociale degli individui.
  8. 8. L’informazione finanziaria in genere: una corretta formazione dei prezzi si basa sulla diffusione ampia e ordinata dell’informazione finanziaria, per la quale la trasparenza e la qualità vanno garantite anche con un’adeguata formazione dei soggetti coinvolti.
  9. 9. L’analisi finanziaria: l’interpretazione, l’analisi e la rappresentazione di dati economico-finanziari rappresentano un contributo decisivo alla trasparenza e alla corretta valutazione di aziende, strumenti finanziari ed efficienza dei portafogli. Va riconosciuto il ruolo di chi svolge tali attività attraverso certificazioni di qualità e professionalità.
  10. 10. La consulenza sul risparmio: uno dei punti di forza del nostro paese resta la ricchezza accumulata, che in termini netti e in rapporto al reddito disponibile lordo resta su livelli tra i più alti del mondo. Preservare tale punto di forza attraverso il riconoscimento di una consulenza professionale e di qualità rappresenta un obiettivo imprescindibile per preservare la solidità economica del nostro Paese.

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