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I rischi climatici rimangono una priorità per la Bce

Lo SREP del 2022 ha integrato per la prima volta l’analisi tematica sul climate change

Finn Protzmann/Unsplash

L’esito del processo di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process, SREP) delle banche sistemiche effettuato dalla Banca Centrale Europea (BCE) per il 2022 è un utile lettura per orientare l’attenzione degli amministratori indipendenti nel corso del proprio mandato sulle aree di rischio più incalzanti e soprattutto agli azionisti sulle competenze necessarie di cui dotare il consiglio di amministrazione.

Il rapporto, infatti, oltre ad evidenziare solide posizioni patrimoniali e di liquidità nonché maggiore redditività delle banche, richiama l’attenzione su rischio di credito e governance interna che restano le principali aree di intervento di vigilanza e quindi tra le priorità di vigilanza dell’SSM per il periodo 2023-25. Anche se il numero è in calo, le misure per attenuare le carenze relative alla governance interna e alla gestione del rischio sono state imposte al 76% degli istituti significativi, che rappresenta la percentuale più alta tra tutti i tipi di misure. Nel complesso, le carenze individuate nella valutazione della governance e della gestione del rischio riguardano principalmente l’organo di gestione, il quadro di gestione del rischio, la funzione di revisione interna, la funzione di conformità, l’aggregazione dei dati sul rischio e il reporting.

“I rilievi sulla governance interna hanno evidenziato infatti criticità in merito all’efficacia e alla composizione degli organi di amministrazione, alla loro idoneità complessiva e al loro ruolo di presidio sui rischi. I principali timori nell’ambito della gestione dei rischi sono connessi alla mancanza di chiarezza da parte delle banche circa la loro propensione al rischio e all’adozione di prassi inadeguate per la valutazione e la gestione dei rischi climatici e ambientali”,così si esprime Andrea Enria, chair del Supervisory Board di BCE.

Nel 2022 la BCE ha introdotto una serie di iniziative volte a promuovere la risposta delle banche alla trasformazione digitale e la transizione verso un’economia verde. Lo SREP del 2022 ha integrato per la prima volta l’analisi tematica sui rischi climatici e ambientali e l’adeguamento dei modelli di business e l’avanzamento della trasformazione digitale. La BCE ha rilevato che molte banche non dispongono di risorse adeguate a tutte le funzioni di controllo (gestione dei rischi, conformità alle norme e revisione interna). Molti ambienti informatici si presentano ancora frammentati e non armonizzati, agendo da ostacolo all’aggregazione e alla segnalazione dei dati. La guerra in Ucraina ha inoltre determinato un aumento dei rischi operativi e informatici/cibernetici, inducendo le banche ad affrontare le carenze emerse negli accordi di esternalizzazione e nei sistemi di sicurezza informatica e di resilienza cibernetica.

Focus sugli organi di gestione e rischi climatici

Le principali preoccupazioni in merito agli organi di gestione hanno incluso:

1) composizione non ottimale dell’organo di gestione (anche in termini di esperienza informatica tra i membri del consiglio e di mancanza di membri del consiglio formalmente indipendenti) e assegnazione delle responsabilità, che compromette la capacità di sorveglianza e di sfida dell’organo di gestione, in particolare nella sua funzione di vigilanza;

2) un’inadeguata pianificazione della successione e la sua attuazione pratica.

Secondo la Vigilanza BCE la maggior parte delle istituzioni presenta ancora carenze per quanto riguarda la diversità a livello di consiglio, soprattutto in termini di aspetti diversi dal genere, come l’età e la provenienza geografica. La rappresentanza effettiva del genere sottorappresentato è rimasta generalmente al di sotto degli obiettivi.

I cambiamenti climatici comportano rischi per l’economia e il settore finanziario. La Vigilanza bancaria della BCE mira a garantire che le banche abbiano un approccio sicuro e prudente all’identificazione, alla valutazione e alla gestione dei rischi legati al clima e all’ambiente e che rendano noti in modo trasparente i rischi a cui sono esposte. Tra le attività di vigilanza nel 2022 c’è stata l’integrazione nello SREP della revisione tematica sul rischio climatico e ambientale e dei risultati degli stress test sul clima.

Le misure SREP sulla gestione dei rischi climatici e ambientali sono state emesse principalmente nelle aree della governance (26%), del rischio di credito (14%) e del modello di business (17%).

La stragrande maggioranza delle misure qualitative si è concentrata su argomenti relativi ai piani strategici e operativi, indicando che le autorità di vigilanza considerano quest’area un fattore chiave per una migliore gestione dei rischi climatici e ambientali. Le osservazioni delle autorità di vigilanza hanno riguardato un’ampia gamma di argomenti volti a garantire che i rischi di climatici e ambientali siano adeguatamente integrati nei processi di definizione della strategia e nei quadri di gestione del rischio.

Nessuna sorpresa, dunque, se le priorità di vigilanza dell’SSM per il periodo 2023-2025 rimangono: a) rafforzare la resilienza agli shock macro-finanziari e geopolitici immediati; b) affrontare le sfide della digitalizzazione e rafforzare le capacità di direzione degli organi di gestione; c) intensificare gli sforzi per affrontare i cambiamenti climatici.

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