Diciamo la nostra

DICIAMO LA NOSTRA a cura della Direzione

Questa rubrica promossa dalla Presidenza intende alimentare un dialogo costruttivo con gli Associati che desiderano dare il loro contributo di idee, suggerimenti e critiche per la crescita della Comunità. 

In questo numero ospitiamo l’intervista a Marco Cecchi de’Rossi (*) che ringraziamo per aver accettato di rispondere alle nostre domande.  

Questa è la nona intervista che pubblichiamo nella presente rubrica dedicata al dialogo con gli Associati. 

La prima è stata fatta a Gianmaria Gros Pietro nel numero di luglio 2010 (N° 4); 

la seconda a Giovanni Maria Garegnani nel numero di ottobre 2010 (N° 5); 

la terza a Carolyn Dittmeier nel numero di gennaio 2011 (N°6); 

la quarta a Mario Noera nel numero di aprile 2011 (N°7); 

la quinta a Maria Luisa Di Battista nel numero di luglio 2011 (N° 8); 

la sesta a Ferruccio Carminati nel numero di ottobre 2011 (N° 9); 

la settima a Salvatore Maccarone nel numero di gennaio 2012 (N° 10); 

l’ottava a Giancarlo Pagliarini nel numero di luglio 2012 (N° 12). 

L’intervista


Che cosa non va in Italia ? 

Osservo con attenzione il processo di evoluzione verso modelli più e meglio rappresentativi dei diversi interessi nella governance delle societá quotate. 
Maggioranze, minoranze, responsabilitá sociale, strategicitá vengono rappresentati più efficacemente e, sopratutto, in maniera più trasparente per tutti i partecipanti al mercato. 
Non avviene altrettanto nelle societá non quotate, salvo in quelle soggette a vigilanza in cui i modelli di governance sono imposti! 
Questa cultura di gestione della societá e dell’impresa è obsoleta e dannosa per il posizionamento competitivo. Ostruendo i canali di comunicazione si limita l’accesso della società e dell’impresa alle fonti finanziarie, alle tecnologie ed ai mercati. 

Quali i rimedi per migliorarne la qualità? 

Il processo evolutivo delle quotate và sostenuto anche da parte degli investitori. I regolatori non dovranno ridurre la pressione: ci sono le regole ed i deterrenti, li applichino. 
Fra le società non quotate occorre stimolare l’accesso ai mercati. Quelle che portano propri titoli alla negoziazione sul mercato vanno premiate anche, ma non solo, fiscalmente. 
In questa direzione va il recente provvedimento sulle cambiali finanziarie, che allinea le condizioni di accesso a quelle degli altri mercati UE. 


Cosa si aspetta da Nedcommunity e cosa suggerirebbe? 

Mi sono avvicinato da poco a questa comunità attratto dalla modernità dell’approccio alla governance. Debbo ancora apprezzarne appieno i servizi. 
Suggerisco di allargare l’attenzione alle societá non quotate e alla loro struttura finanziaria. Non di rado struttura finanziaria e governance sono mutuamente limitanti le possibilità di crescita della società e dell’impresa. 


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