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Consigli di lettura – Dicembre 2020

Per questo mese proponiamo una lettura che ci consente di esplorare un campo dal fascino molto attuale, quello dello stretto legame fra tecnologia ed etica. Un testo che fornisce un punto di vista a tratti anche inedito sulla questione che non può non riguardare in primo luogo anche chi come noi si adopera per una buona governance

Credit: GettyImages

Juan Enriquez (a cura di), Right/Wrong – How Technology Transforms Our Ethics, The MIT Press, Cambridge, 202

Etica e tecnologia. Due argomenti di grande rilievo, di cui si parla tantissimo, specie nei tempi più recenti. Due mondi tra loro distanti. O forse no? Secondo l’autore, il senso di ciò che è giusto o sbagliato sul piano etico non è eterno e immutabile, ma si modifica nel tempo e molti dei cambiamenti che lo riguardano dipendono dalla tecnologia. È proprio l’evoluzione della tecnologia che può cambiare l’etica. Juan Enriquez, Founding Director del Life Sciences Project alla Harvard Business School e Fellow del Center for International Affairs, sempre a Harvard, è autore di numerosi libri sui temi del cambiamento e delle scienze della vita.

Egli sostiene che la tecnologia, contrariamente a quanto comunemente si crede, può spesso incentivare l’adozione di comportamenti orientati ad un maggiore rispetto dell’etica. Il suo libro ci conduce attraverso l’analisi di molti dilemmi etici, relativi ad esempio al comportamento sessuale e alla riproduzione, al climate change, alla distribuzione del reddito e della ricchezza, ai diritti umani, alla privacy, con approcci sia tradizionali – in qualche caso anche un po’ scontati – che innovativi, connessi alla straordinaria evoluzione del progresso umano, sociale e tecnologico. Non manca un riferimento allo scenario Covid-19, con attenzione al fatto che la concentrazione degli investimenti in tecnologia in alcuni ambiti, per scelte più o meno consapevoli, può portare, e di fatto in molti casi ha portato, anche a scelte etiche drastiche, non sempre condivisibili.

Un contributo interessante, che parte dal presupposto che noi pensiamo spesso di saper distinguere benissimo tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e che quindi i “manuali” di etica ci appaiono terribilmente noiosi, ma al tempo stesso che non dobbiamo dare per acquisito a priori che ciò che è accettabile sul piano etico oggi lo sarà anche domani.

Il libro, corredato da una ampia bibliografia, anche di carattere scientifico, non vuole dare certezze o le risposte “giuste”, ma portare a riflessioni sui dilemmi etici per evitare di dare troppo per scontato, in uno scenario caratterizzato da incertezze e forte evoluzione. Una buona occasione per riflettere, con una prospettiva originale, sull’etica, che rimane un tema scivoloso e difficile da affrontare per chi si occupa di management e di governance. Restano aperti, naturalmente, diversi interrogativi, ad esempio, sulla centralità della persona, sulla relatività dell’etica (può funzionare davvero un approccio etica 2.0, 3.0, ecc.?), sulle implicazioni della diffusione dell’intelligenza artificiale (è in grado di apprendere anche principi etici, ma quali?). Forse quando, nel film Blade Runner, il replicante Roy Batty diceva “Ho visto cose che voi umani…”, si riferiva anche a questo.

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