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Consigli di lettura – ottobre 2020

L’epidemia di Covid ha fatto emergere con forza il tema del benessere psicologico dei lavoratori, spesso costretti allo smart working. Ecco di seguito una lettura illuminante che raccoglie i contributi di esperti provenienti da aree disciplinari differenti, tutti concordi, però, sul fatto che la strada per far star bene noi stessi come lavoratori e l’azienda per cui lavoriamo passa dalla mente

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(a cura di Enrico Sassoon), Happiness e Mindfulness, Harvard Business Review, A&F, Mind.

Con la crisi pandemica il mondo del lavoro ha dovuto affrontare un contesto emergenziale e inatteso e inventarsi nuovi modi di lavorare. Grazie alle tecnologie digitali diverse modalità di smart working hanno permesso di mantenere produttività e relazioni, ma per molti isolamento, precarietà e paura per il futuro hanno costituito motivo di ansia e difficoltà, senza contare il dramma vissuto della malattia.

Come prendersi cura di se stessi per stare meglio e coniugare il lavoro con un modo più equilibrato e sereno di vivere il presente e il futuro? Non sembra un tema di business ma in realtà il volume di HBR, che raccoglie una quindicina di saggi, ci ricorda che stare bene e migliorarsi favorisce buone relazioni, migliore interazione e creatività, aiuta le persone a lavorare meglio. Happiness e Mindfulness ci presenta una serie di articoli di esperti organizzativi e terapeuti che illustrano il valore della felicità e della soddisfazione e ci guidano in alcune metodologie e approcci per conquistare felicità e consapevolezza.

Il volume propone contributi di aree disciplinari differenziate che evidenziano come la felicità e il benessere interiore promuovano un miglior contributo e possano diventare fattori chiave di sviluppo nelle organizzazioni. Partendo dalle radici culturali del diritto alla felicità, il volume fornisce una serie di contributi su qualità e componenti di un benessere contemporaneo che esplora il rapporto col tempo, col lavoro, con se stessi e con gli altri. I lavoratori felici sono più performanti e possono contribuire in modo prezioso al mondo del business ma per raggiungere un modo positivo e felice di lavorare occorre definire percorsi di training e lavoro individuale fino ad oggi terreno di psicologi e neuroscienziati.

La felicità, comunque la si definisca, va costruita con metodo e tecniche specifiche. Ecco quindi il ruolo della psicologia positiva, il valore dell’esercizio fisico, il contributo del riposo e del sonno, la spinta positiva dell’altruismo praticato; il tutto evidenziato da esempi e ricerche dei diversi autori. La mindfulness, cui è dedicata la seconda parte del volume, propone tecniche specifiche per sviluppare consapevolezza e attraverso questa una padronanza di comportamenti nei momenti di tensione e di sentimenti negativi. Come alcuni degli autori ci illustrano, praticare la mindfulness significa focalizzare la mente sul qui e ora, cercare la quiete e con essa l’accettazione di situazioni negative senza identificarsi in essi ma prendendone il giusto livello di distacco e visione “dall’alto”.

La mente esercitata alla quiete e all’accettazione affronta in modo più costruttivo le difficoltà; persino l’eccesso di generosità può portare ad una esasperata logorazione di se stessi, e per uscire da questi stati negativi della mente la mindfulness ci porta a sviluppare una consapevolezza che in ogni contesto, di lavoro o personale, può estrinsecarsi in maggior forza e resilienza, in una forma di leadership nuova e positiva.

I contributi di noti studiosi come Goleman e molti altri ci guidano nella comprensione che praticare la mindfulness è un allenamento non molto diverso da quello in altri campi disciplinari: il pensiero positivo e la gestione dello stress sono frutto di allenamento metodico e quotidiano, richiedono concentrazione, ma costruiscono una modalità di interazione con se stessi e gli altri che può fare la differenza nel gestire progetti e relazioni e immettere dinamiche prive di conflittualità e aggressività.

Nella costruzione delle nuove modalità di lavoro post Covid, cosi come in una visione più sostenibile del capitale umano al servizio del business, un posto per le tecniche che aiutino a gestire meglio la mente e le emozioni è certamente da sostenere. Molte aziende hanno iniziato a proporre mindfulness e meditazione ai propri dipendenti. In un contesto sempre più incerto e complesso allenare la mente alla ricerca di accettazione e mood positivi può rappresentare una leva fondamentale di motivazione, uno strumento nuovo per risolvere i problemi e per scoprire che lavorando su se stessi si migliora la propria performance e si creano contesti più creativi, facilitando cosi l’emersione di modelli nuovi migliori di vivere e lavorare.

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