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“I soci nelle operazioni straordinarie” di Luigi Mula – Ed. Giuffré, 2014
Autore LUIGI MULA – Giuffré Editore, Milano, 2014 – ISBN 9788814166495 – Pagine 544 – € 58
Nel dibattito tra interessi della proprietà e ruolo degli organi di governo e controllo, che anima da sempre la letteratura sulla governance, il punto di vista dei soci di minoranza costituisce un elemento di particolare rilievo, in virtù anche del fatto che il presidio assicurato dalle diverse fonti del diritto segue traiettorie non sempre uniformi e in qualche caso conduce a risultati eterogenei. Come ricorda l’Autore nell’introduzione al lavoro, “lo stesso concetto di minoranza … non può essere condotto ad una nozione assoluta e può spingersi fino al punto di identificarsi con il concetto di maggioranza”. Si tratta di un argomento classico e molto trattato ma certamente ancora controverso e ricco di colpi di scena anche a livello giurisprudenziale (si pensi al caso SAI-Fondiaria ).
C’è quindi sicuramente spazio per il nuovo libro di Luigi Mula, che affronta il tema nella prospettiva specifica delle operazioni straordinarie e presenta una struttura efficace ed originale, trattando ogni argomento (le diverse tipologie di operazione straordinaria) da tre punti di vista: gli interessi dei soci nell’operazione; le implicazioni per la corporate governance; i rimedi, in termini di tutela reale ed obbligatoria.
Nella trattazione emerge con continuità l’elemento centrale del tema oggetto del volume e cioè la ricerca di un compromesso “a valore aggiunto” tra la tutela dell’investimento dei soci di minoranza e la snellezza dei processi decisionali dell’impresa. In tale ambito, l’autore pone l’accento sui punti cruciali, alla luce anche della legislazione nazionale e comunitaria: il sistema di prevenzione degli abusi, particolarmente importante vista la irregredibilità di questo tipo di operazioni e la necessità di ridurre lo spazio per tutele demolitorie; le previsioni a tutela dei soci come “bargaining chip”; il presidio di operazioni ex post dannose (ad esempio nel caso di “sale to the looter”); l’importanza del ruolo degli organi di governo e controllo e della loro professionalità.
Sullo sfondo l’intensa attività del legislatore, intervenuto in plurime occasioni, in modo più o meno efficace, ad esempio delimitando i casi di intervento degli auditors esterni (solo nei casi di fusione); proponendo il ricorso ad amministratori indipendenti e a tecniche di recesso e disinvestimento (escluso per fusioni e scissioni di spa), nonché all’autorizzazione assembleare (per fusioni, opa parziali, operazioni con parti correlate).
Laddove tuttavia la disciplina si rivela carente e lacunosa, non è sempre agevole effettuare scelte interpretative che consentano un equo contemperamento degli interessi tra di loro contrapposti quali ad esempio: la tutela dei soci di minoranza, la crescita e la competitività delle imprese, l’efficienza del governo societario e la riduzione degli oneri amministrativi imposti alle imprese. Non mancano incertezze al riguardo per gli operatori del settore (si pensi alla normativa comunitaria, che rafforza i diritti degli azionisti, mentre alcune norme nazionali mettono in primo piano la stabilità dell’impresa), mentre dottrina e giurisprudenza propongono sovente soluzioni eterogenee.
Su tutte queste problematiche il libro “I soci nelle operazioni straordinarie” fornisce un contributo importante ed articolato, corredato da ampie citazioni di dottrina, proponendosi come un manuale assai utile a disposizione di tutti coloro che sono interessati a cogliere la dialettica tra tutela delle minoranze azionarie e autonomia ed efficienza dell’impresa, una platea destinata forse ad aumentare, nell’attuale prospettiva delle rinnovate esigenze di ricapitalizzazione delle imprese e delle banche italiane.
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