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Un manuale al servizio della trasformazione sostenibile del business e della governance

L’handbook che propone un nuovo modello di leadership per i consiglieri sarà pubblicato nella pagina dei quaderni Ego

Quattro capitali per 75 pagine. È racchiuso in questi numeri l’ultimo manuale realizzato dal Nedcommunity Reflection Group “Board leadership and sustainable business” scritto a quattro mani da Livia Piermattei, coordinatrice del RG e membro del comitato scientifico e da Paola Schwizer, presidente onorario dell’associazione. Uno sforzo editoriale che corona anni di lavoro iniziato nel lontano 2016 e che mette a frutto i feedback provenienti da un network di una cinquantina di esperti fra consiglieri di amministrazione membri dell’associazione ma anche regolatori, rappresentanti delle aziende, investitori, azionisti e stakeholder. La genesi di questo manuale che sarà pubblicato nella pagina dei quaderni Ego sul sito dell’associazione, “prende spunto dalla consapevolezza di una profonda trasformazione che sta interessando il mondo del business”, come hanno ribadito le autrici nel corso del webinar di presentazione del 15 luglio scorso. Il progetto punta quindi “a fornire una linea guida per i membri del consiglio di amministrazione su come svolgere un ruolo attivo nell’integrare le questioni di sostenibilità nella governance e nella gestione strategica, e aiutare le aziende a perseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile”.

Il manuale, come suggerisce il titolo Board and sustainable success: a new leadership model for the director propone un nuovo modello di leadership per i membri del board, che ha tra i suoi fondamenti un approccio integrato a 360 gradi alla gestione dei rischi, al passo con le sfide attuali. Questo nuovo paradigma si basa su tre driver principali: diversificata composizione del consiglio, un set di attitudini e comportamenti che le autrici ritengono particolarmente utili per accelerare la trasformazione e nuovi processi di governance integrati con le dimensioni ESG e basati su una visione di lungo termine.

Le autrici sono partite dall’assunto che a chiedere una concreta transizione verso uno sviluppo sostenibile dell’economia e della società globale non sono esclusivamente i governi e le stesse aziende. Alla luce dell’accresciuta consapevolezza delle sconvolgenti conseguenze del cambiamento climatico, della disuguaglianza e di altre questioni globali, gli investitori e tutti gli stakeholder stanno premendo perché i cda siano in grado di fornire più informazioni sugli obiettivi strategici a lungo termine e siano capaci di valutare e gestire i rischi e le opportunità emergenti derivanti da uno scenario complesso e in continua evoluzione.

Un punto di vista pienamente condiviso anche dagli esperti intervenuti al webinar. Lo ha ribadito Valerio Novembre, Senior Policy Officer e coordinatore della Sustainable Corporate Governance Initiative di  ESMA-European Securities Markets Authority, che ha lanciato anche un appello per “un’adeguata politica di remunerazione del board e dei ned alla luce delle nuove sfide in tema ESG” ma anche Béatrice Richez–Baum, direttrice di ecoDa, l’associazione europea dei consiglieri di amministrazione, secondo la quale “serve un alto livello di preparazione per anticipare i rischi connessi al cambiamento climatico e una stretta collaborazione fra manager, consiglieri e stakeholder”. “Non può e non deve infatti esserci antinomia tra shareholder e stakeholder sui temi legati al climate change” per Sabrina Bruno, la chair di Chapter Zero Italy e membro di Nedcommunity. Soltanto in questo modo “sarà possibile concretizzare il significato di successo sostenibile, fondamentale per realizzare una nuova strategia di creazione del valore” secondo Cristiano Brusco, co-chair di  Integrated Thinking and Strategy Group, The Value Reporting Foundation. Ovviamente “puntando sul capitale intellettuale che spesso è ciò che fa la differenza nell’ambito della corporate performance” secondo Paola Bonomo, membro di Nedcommunity e autrice di una sezione del testo. Del resto come ha sottolineato Nadia Linciano, capo dell’Ufficio studi economici di Consob “la centralità dei principi non finanziari dipende anche dalle competenze dei board e dagli skills individuali dei consiglieri fondamentali per realizzare questo passaggio culturale”.

I quattro capitoli del manuale

Il testo presenta quattro prefazioni che riportano il punto di vista di attori e istituzioni nazionali e internazionali, che guidano il cambiamento verso un sistema di governance aziendale più sostenibile: ecoDa, la Confederazione europea delle associazioni dei consiglieri di amministrazione, The Value Reporting Foundation, Esma e Consob.

Nel primo capitolo Livia Piermattei descrive le origini del RG, la metodologia seguita nella sua attività, basata sulla co-generazione multistakeholder, mentre dal secondo capitolo sono illustrati i risultati raggiunti. Nella sezione “Perché”, scritta da Livia Piermattei e Paola Schwizer, si spiega l’opportunità che si cela dietro l’integrazione dei capitali finanziari e prefinanziari nel processo decisionale del consiglio di amministrazione, nel rischio e nella gestione dei rischi e sono presentate le principali domande che un amministratore dovrebbe porre al consiglio per valutare la sua capacità di cercare e rilevare le connessioni tra diverse risorse e diversi tipi di capitale (economico e finanziario, produttivo, sociale e relazionale, naturale, intellettuale e umano). La sezione “Come” entra nel vivo e delinea il Nedcommunity New Leadership Model per i membri del Board.

La sezione “Cosa” fornisce una sintesi dell’attività svolta dagli amministratori di Nedcommunity in workshop dedicati, volti a esplorare il ruolo del consiglio di amministrazione nel guidare pratiche di governance sostenibile. Il coordinatore di ciascuno dei quattro incontri, incentrati rispettivamente sul capitale umano, sociale, intellettuale e naturale, riassume le questioni chiave e le azioni che sono state identificate e concordate. In particolare, Sabrina Bruno è l’autrice della parte sul capitale naturale; Francesca Prandstaller ha scritto invece quella sul capitale umano; Paola Bonomo sul Capitale Intellettuale e Livia Piermattei sul Capitale Sociale.

Il capitolo 3 presenta una sintesi dei sondaggi condotti negli anni presso i membri della Nedcommunity con lo scopo di valutare i cambiamenti relativi al modo in cui i principi ESG sono integrati nei processi di governance. Il sondaggio “Board leadership e sostenibilità”, riportato da Simona Cosma, mira a misurare la consapevolezza e l’impegno dei membri del consiglio nella progettazione di strategie di crescita a lungo termine che incorporano fattori non finanziari. Spazio anche alla pandemia con l’indagine “Board Leadership Challenged by Covid-19”, curata da Valentina Zadra e condotta con il supporto e l’assistenza di Valore D/In the Boardroom che ha indagato come i board delle aziende italiane hanno affrontato un evento che rientra pienamente nella definizione di “cigno nero”. Entrambe le indagini tracciano quella che è stata definita una sottile linea rossa lungo il processo di trasformazione verso consigli di amministrazione più orientati al business a lungo termine e sostenibili.

Nel capitolo 4, “L’ipotesi era giusta? Cosa manca ancora oggi?”, le autrici traggono alcune conclusioni elaborando i risultati di un ultimo workshop che ha coinvolto un gruppo internazionale di stakeholder chiamati a riflettere sul “se” e sul “come” vedono i consigli di amministrazione e i direttori svolgere oggi un ruolo di leadership nell’integrazione ESG nella strategia e nei modelli di business, e su come si aspettano che gli amministratori agiscano tra 5 anni.

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