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Ecco come il Covid ha cambiato i nostri cda

L’evento pandemico ha sconvolto le vite di tutti, individui e organizzazioni. Anche i board hanno dovuto affrontarlo adottando cambiamenti in alcuni casi profondi, come evidenziato dalla ricerca “Board leadership e Covid-19”

courtesy NIAID

Maggiore attenzione alla strategia di lungo periodo, capacità di dialogare maggiormente con la più ampia platea di portatori di interesse, competenze centralità dei soft skills. Sono questi i principali mutamenti che la pandemia di Covid-19, il primo esempio di crisi globale di origine non finanziaria, ha causato nei cda delle nostre aziende influenzando il “sentire” dei consiglieri e apportando delle trasformazioni entrate a far parte di una “nuova normalità”. Il dato è emerso dalla ricerca “Board leadership e Covid-19” realizzata da un gruppo di lavoro integrato Nedcommunity e Valore D/In the Boardroom, coordinato da Valentina Zadra, presentata il 26 ottobre a Milano al Centro Svizzero nel corso di un evento dal titolo “Crisi pandemica e governance: priorità, tendenze, trasformazioni”. Un “lavoro corale, un progetto unico nel suo genere” ha ricordato il presidente di Nedcommunity, Maria Pierdicchi in apertura dei lavori facendo eco allo “spirito di contaminazione” ricordato da Paola Mascaro, presidente di Valore D.

L’evento ha rappresentato in particolare l’occasione per snocciolare i dati emersi dalla ricerca che ha visto impegnato il gruppo di lavoro sotto la regia del Reflection Group “Board e Business sostenibile – Un nuovo modello di leadership per il Consigliere di Amministrazione”, guidato da Livia Piermattei, da marzo 2020 a maggio 2021. Più di un anno di fatica servito però a fotografare nel tempo una situazione per alcuni aspetti del tutto nuova. Come ha evidenziato nel corso del suo intervento Valentina Zadra, “l’attenzione alla strategia, la capacità di analisi di rischi e opportunità e l’agilità ed accelerazione nelle decisioni sono gli comportamenti che più sono cambiati. In generale, la pandemia di coronavirus ha spinto i consigli di amministrazione ad assumere un approccio più strategico una volta gestita l’emergenza iniziale”.

Di impatto sulla cultura aziendale ha parlato invece Ulrike Sauerwald, responsabile del Centro Studi di Valore D, secondo cui “la ricerca ha messo bene in evidenza la crescente attenzione alla comunicazione interna, alla flessibilità nell’organizzazione e alla comunicazione verso gli stakeholder. La crisi ha fatto da acceleratore ai cambiamenti verso una centralità del focus sulle tematiche Esg”. Un punto, questo, ben evidenziato anche da Luca Enriques, membro del Comitato Scientifico Nedcommunity, e docente dell’University of Oxford che ha aggiunto: “Oggi l’agenda dei board è ormai guidata da questioni legati all’ambiente, non solo la pandemia ma anche e soprattutto il cambiamento climatico. Di certo il Covid ha modificato anche la cultura aziendale facendoci sentire tutti più vicini e uniti nell’affrontare la situazione. Anche il climate change può svolgere una funzione analoga perché impone ai cda attenzione alla gestione dei rischi ambientali, alle strategie di lungo periodo e alla comunicazione”.

Un cambio di paradigma che soprattutto nelle grandi aziende sembra stia prendendo piede in maniera netta: “Enel è coerente con la scelta di adottare una strategia incentrata sulla sostenibilità tanto è vero che dedichiamo la massima attenzione agli aspetti ambientali, sociali e di governance” ha confermato il presidente della multinazionale dell’energia, Michele Crisostomo.

Dialogo all’interno del board e sostenibilità sono stati i temi dominanti della tavola rotonda moderata da Andrea Cabrini, direttore di Class Cnbc. Alice Bordini Staden del Financial Reporting Council ha sottolineato che “i board di società di livello internazionale nel periodo pandemico hanno aumentato il dialogo sia con il management sia con gli stakeholder”. Ma il punto centrale per Livia Piermattei riguarda la natura stessa del consigliere: “La survey ha chiaramente messo in evidenza come aree di generazione di valore proprie di un modello di leadership sostenibile degli amministratori siano tutte in aumento: engagement degli stakeholders, innovazione servizi e prodotti e impatto della società sull’ambiente rappresentano tutti chiari indicatori dell’avvio di questa trasformazione. Oggi i ned devono essere in grado di unire diversità di vedute, lavorare con stakeholder cogliendone gli spunti di riflessione e agevolando la fluidità di discussione”.  

Una trasformazione che, però, necessita di paletti. Secondo Tiziana Togna, vicedirettore generale di Consob “la sfida del legislatore comunitario sulle tematiche di investimenti Esg ha chiamato in causa tutti gli operatori a partecipare a questo processo di regolamentazione”.

Per concludere con le parole del presidente Pierdicchi a cui è toccato tirare le fila del convegno “la pandemia ha comportato una profonda trasformazione del business model imponendo cambiamenti davvero profondi per le aziende e per i consiglieri indipendenti il cui ruolo deve evolvere verso l’attenta gestione dei rischi in materia di sostenibilità ma non solo. Ritengo sia fondamentale assumere anche una corretta valutazione del capitale reputazionale che vada oltre la mera compliance”.

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