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IL RUOLO SVOLTO DA NEDCOMMUNITY di Livia Piermattei

di Livia Piermattei (*)

Nedcommunity nel 2015 ha costituito un Reflection Group il cui titolo è “Nuovi Modelli di Leadership per Consiglieri di Amministrazione”.
Il nostro obiettivo è creare consapevolezza e progressivo coinvolgimento tra i Consiglieri di Amministrazione e i professionisti della governance in Italia sul ruolo guida del Board nella messa a punto e promozione in azienda di strategie di lungo periodo. Per integrare tutte le forme di valore (financial e non financial) nelle decisioni, nei comportamenti diffusi e nei processi dell’organizzazione.
Un percorso di cambiamento definito Integrated Thinking e Governance che ha nel Board uno dei principali leader e vede nella messa a punto dei report di sostenibilità e integrati uno strumento della trasformazione. Tra le attività che abbiamo realizzato in questi anni:

  • la messa a punto di un nuovo Modello di Leadership per Consigli di Amministrazione che intendono generare valore nel lungo periodo con indicazioni su composizione del Board, cultura e comportamenti, processi da considerare nella governance;
  • il coordinamento scientifico dell’Osservatorio sull’Integrated Governance giunto alla sua seconda edizione nell’ambito del quale realizziamo la ricerca sul ruolo dei Consiglieri ed in particolare degli indipendenti nelle strategie di lungo periodo;
  • la partecipazione alla realizzazione di Integrated Reporting: “Focus on Integrated Thinking”, “A Handbook for the Change Journey”, una pubblicazione realizzata da un gruppo multistakeholders, promosso dal Network Italiano Business Reporting (Andrea Gasperini, di AIAF è uno dei componenti del Gruppo);
  • Diverse conferenze, convegni e pubblicazioni sul tema.

(*) Managing Partner Methodos, The Change Management Company, componente del Comitato Scientifico Nedcommunity, coordinatore del Reflection Group “Nuovi Modelli di Leadership per Consiglieri di Amministrazione”, coordinatore scientifico di: “Integrated Reporting, Focus on Integrated Thinking. A Handbook for the Change Journey” con prefazione dell’International Integrated Reporting Council ([email protected]).


L’AZIONE DELL’AIAF

di Andrea Gasperini (**)

Gli Analisti Finanziari
Il 10 Gennaio 2017 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 7 il D.Lgs. 30 dicembre 2016, n. 254 di attuazione della Direttiva 2014/95/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2014 recante modifica alla Direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità da parte di talune imprese e di taluni gruppi di grandi dimensioni.
Le tematiche relativa alle informazioni di carattere non finanziario, la loro identificazione, comunicazione e corretta valorizzazione, non possono prescindere anche dal ruolo che gli analisti svolgono in questo campo nell’ambito della loro professione.
Il rapporto tra Analisi Finanziaria e comunicazione delle informazioni non finanziarie risulta molto complesso e spesso non esente da incoerenze imputabili ad una serie di considerazioni espresse da vari autori che possono essere articolate nei seguenti punti:

  • obiettivo dell’analista è quello di arrivare a disporre di dati non finanziari completi, coerenti, attendibili, comparabili e trasparenti che hanno la medesima consistenza di quelli finanziari (dati non-financial “investment grade”) che consentono di sintetizzare il valore delle aziende;
  • in particolare nella valutazione dei temi richiesti dal D.Lgs. 254/2016 ambientali, sociali ed attinenti la gestione del personale, inerenti il rispetto dei diritti umani e la lotta contro la corruzione attiva e passiva risultano materiali anche le informazioni e le considerazioni qualitative e la consapevolezza che la tradizionale informativa societaria ai mercati finanziari contenuta nei documenti contabili e negli annunci obbligatori, seppur importante, è tuttavia spesso carente per valutare un’azienda nel suo complesso e nella sua complessità;
  • l’azienda è sì la fonte primaria anche delle informazioni non finanziarie, ma sempre di più nel contesto attuale i contenuti si formano sul mercato e nella interazione tra diversi soggetti economici che operano all’interno del mercato stesso;
  • i contenuti e le modalità di diffusione, interna ed esterna, di informazioni non finanziarie sono curate principalmente dalle funzioni aziendali di investor relator, comunicazione e sostenibilità che acquisiscono il linguaggio del mercato, lo fanno proprio, lo influenzano in parte e comunque cercano di utilizzarlo a proprio favore;
  • spesso viene giustificato, ex post, lo scarto tra il valore di mercato dell’impresa e quello risultante dai dati e numeri dell’analisi fondamentale fondata sui dati della documentazione economico-patrimoniale tradizionale, attraverso la narrazioni di credibili storie della creazione del valore e la Sostenibilità;
  • arrivare a valutare ex ante le informazioni non finanziarie è una attività complessa, poiché tali informazioni non sono spesso oggetto di comunicazione da parte delle aziende se non vi è la certezza di avere già acquisito un sostanziale vantaggio competitivo rispetto ai competitors, o di incontrare il consenso del mercato e, dall’analisi delle quotazioni, si riscontra che spesso il gap imputabile alle informazioni non finanziarie, quando vengono comunicate, è già stato recepito dalle quotazioni;
  • un’attenzione specifica merita, quindi, il rischio di una diffusione asimmetrica delle informazioni non finanziarie anche tra azionisti e management oltre che, in generale, tra le aziende e gli stakeholders, in quanto tali asimmetrie possono comportare benefici economici per gli insider di tali informazioni e, in casi estremi, lo “sfruttamento” di vantaggi derivanti da comportamenti illeciti con conseguenti danni individuali e sociali, una profonda crisi di reputazione per le aziende a causa del conflitto di interessi e di una inadeguata Corporate Governance.

Lo standard internazionale del Global Reporting Initiative G4
Tenuto conto della complessità delle informazioni non finanziarie gli analisti rivestono un’importante ruolo di “infomediari” tra l’azienda e i mercati finanziari poiché, istituzionalmente, svolgono un’attività di raccolta e rielaborazione delle informazioni provenienti internamente dalle aziende ed esternamente da altre fonti e consentono così ai mercati di esprimere prezzi più corretti per le società con elevati drivers del valore intangibili ed esternalità.
Aiaf ha quindi promosso la costituzione di un nuovo Gruppo di Lavoro il cui obiettivo, prima di fare il punto sullo stato dell’arte degli standard e delle linee guida, è quello di focalizzare l’attenzione sulle informazioni di carattere non finanziario cui gli standard dovrebbero ispirarsi e che si pone l’obiettivo di individuare i dati economico finanziari significativi della Sostenibilità per gli Analisti Finanziari, stimolando un dialogo sempre più stretto tra investitori ed aziende, facendo comprendere quali informazioni non finanziarie sono richieste all’articolo 3 dal D.Lgs. 254/2016 in merito in particolare ai fattori ambientali, sociali e la governance (ESG), quali sono gli impatti sul sistema economico / finanziario del Paese e sui risultati economici delle imprese e quale è il “costo dell’agire non in linea con i dettami della corretta Sostenibilità”.
Tra gli standard internazionali ai quali fare riferimento il Global Reporting Initiative (GRI) nel documento “Making headway in Europe” evidenzia come le aziende possono utilizzare le linee guida G4 per raccogliere le informazioni che vengono richieste dalla Direttiva 2014/95/UE per quanto riguarda la comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità da parte di talune imprese e di taluni gruppi di grandi dimensioni in quanto tali linee guida G4 già includono ampi aspetti contemplati dalla Direttiva europea e possono essere quindi considerate da parte delle aziende uno strumento utile nella fase di impostazione della Dichiarazione non finanziaria.

Materialità ed impatti delle informazioni non finanziarie
Con riferimento al D.Lgs. 30 dicembre 2016, n. 254 si ritiene che due sono i temi principali condivisi tra la Direttiva europea e le linee guida G4 che devono essere considerati

  • La materialità delle informazioni non finanziarie: all’articolo 3.1 del decreto legislativo viene indicato che la dichiarazione di carattere non finanziario, nella misura necessaria ad assicurare la comprensione dell’attività dell’impresa, del suo andamento, dei suoi risultati e dell’impatto dalla stessa prodotta, copre i temi ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, la lotta contro la corruzione attiva e passiva, che sono rilevanti tenuto conto delle attività e delle caratteristiche dell’impresa.
    In questo articolo viene introdotto il principio imperativo della rilevanza della rendicontazione non finanziaria attraverso il quale selezionare i temi trattati che devono consentire di comprendere, oltre all’attività dell’impresa, il suo andamento ed i suoi risultati, anche gli impatti intesi come le conseguenze interne ed esterne (positive o negative) che sono state generate dalle attività aziendali e dai suoi outcome.
  • Gli impatti: si concorda quindi con la precisazione che le informazioni non finanziarie debbano essere fornite solo nella misura in cui risultano significative alla luce dell’attività svolta dall’impresa, delle sue caratteristiche prestando particolare attenzione agli impatti prodotti non solo in via diretta ma anche indirettamente nell’ambito dell’intera catena del valore.
    Per identificare e descrivere gli impatti, soprattutto quelli esterni, è necessario considerare ogni forma di capitale aziendale da un punto di vista più ampio, non limitandosi solo a quelli di proprietà ma bisogna considerare anche quelli posseduti o controllati dall’organizzazione pur senza vantare un diritto di proprietà ed è importante valutare se la Dichiarazione di carattere non finanziario include la descrizione dell’attuale e potenziale rilevanza e frequenza degli impatti generati dalle relazioni di business, dai suoi prodotti e servizi inclusi tutti gli aspetti, anche quelli sociali ed ambientali.

La materialità secondo gli standard internazionali di rendicontazione
Di seguito vengono indicati i principali standard ai quali si propone di fare riferimento per individuare la materialità delle informazioni non finanziarie:

  • Climate Disclosure Standards Board (CDSB): una informazione ambientale è rilevante se:
    • L’impatto ambientale o i risultati che vengo descritti sono, per le loro dimensioni e natura, attesi avere un effetto positivo o negativo significativo sulla condizioni finanziarie attuali, passate e future di una organizzazione, sui risultati operativi e la sua capacità di eseguire la sua strategia;
    • L’omissione, l’inesatta comunicazione o cattiva interpretazione potrebbe influenzare le decisioni che gli utenti di report tradizionali prendono circa l’organizzazione.
  • Global Reporting Initiative (GRI): aspetti materiali sono quelli che riflettono significativi impatti economici, ambientali e sociali dell’organizzazione; o che influenzano sostanzialmente le valutazioni e le decisioni degli stakeholder.
  • The International Integrated Reporting Council (IIRC): un aspetto è considerato materiale se è in grado di influire in modo significativo sulla capacità di un’organizzazione di creare valore nel breve, medio o lungo termine.
  • Sustainability Accounting Standards Board (SASB): un fatto è materiale se esiste una sostanziale probabilità che la comunicazione dell’omesso fatto è considerata da un ragionevole investitore tale che avrebbe modificato in modo significativo l’insieme totale di informazioni ricevute.

Le tabelle di collegamento
Le tabelle che seguono presentano le linee guida G4 che possono essere utilizzate per descrivere le informazioni non finanziarie in modo comprensivo e conciso e formulare le risposte richieste dal D.Lgs. 254/2016.

D.Lgs. 254 / 2016 – Art. 3 (1) (a-c)

Relevant GRI Standards and Disclosure

 

1. La dichiarazione individuale di carattere non finanziario, nella misura necessaria ad assicurare la comprensione dell’attività di impresa, del suo andamento, dei suoi risultati e dell’impatto dalla stessa prodotta, copre i temi ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione attiva e passiva, che sono rilevanti tenuto conto delle attività e delle caratteristiche dell’impresa, descrivendo almeno:

 

 

a)   il modello aziendale di gestione ed organizzazione delle attività dell’impresa, ivi inclusi i modelli di organizzazione e di gestione eventualmente adottati ai sensi dell’articolo 6, comma 1, lettera   a), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, anche con riferimento alla gestione dei suddetti temi;

G4-Disclosures on Strategy and Analysis and Organizational Profile

b)   le politiche praticate dall’impresa, comprese quelle di dovuta diligenza,

G4-Disclosures on Management Approach (b)

b)   i risultati conseguiti tramite di esse

  G4-Disclosures on Management Approach (c)

b)   i relativi indicatori fondamentali di prestazione di carattere non finanziario;

G4 Indicators

c)   i principali rischi, generati o subiti, connessi ai suddetti temi e che derivano dalle attività dell’impresa, dai suoi prodotti, servizi o rapporti commerciali, incluse, ove rilevanti, le catene di fornitura e subappalto;

G4-2 (contextualized by G4-Disclosures on Management Approach (a, b, c))

 

 

La Dichiarazione di carattere non finanziario in merito a cinque differenti ambiti tematici di applicazione deve contenere almeno la seguente tipologia di informazioni:

D.Lgs. 254 / 2016 – Art. 3 (2) (a-f)

GRI Linee guida G4

INFORMAZIONI DI CARATTERE AMBIENTALE

 
 

a)   l’utilizzo di risorse energetiche, distinguendo fra quelle prodotte da fonti   rinnovabili e non rinnovabili,

G4-Disclosures on Aspects “Energy” (Indicators and DMA)

a)   l’impiego di risorse idriche

G4-Disclosures on Aspects “Water” (Indicators and DMA)

b)   le emissioni di gas ad effetto serra

G4-Disclosures on Aspects “Emissions” and “Energy” (Indicators G4-15 to G4-19, G4-EN3-G4-EN7, and DMAs)

b)   le emissioni inquinanti in atmosfera

G4-Disclosures on Aspects “Emissions” (Indicators G4- 20 to G4-21 and DMA)

c)   l’impatto, ove possibile sulla base di ipotesi o scen


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